mercoledì 27 ottobre 2010

Supermarket China

«Hey! Molli l'osso! L'avevo vista prima io!»
«Ma è pazza? La tenevo in mano
da almeno un'ora! L'ho solo poggiata un attimo, per prendere quell'altra!»
«Beh, non avrebbe dovuto!»
«Ma questa è tutta scema!»
«Vada a lamentarsi con la proprietaria, alla cassa. Oh, ma guarda! Non capisce una parola. Peccato!»
«Che maleducata! Se la tenga pure!»
«Brava, vattene! Cretina!»
«Brava. Vattene! Guarda un po' che gente! Hey, guarda qui. Questa è proprio carina!»
«Sì. Quanto costa?»
«Mmm non c'è scritto. Ah, ecco. Costa trentanove euro»
«Quanto? Scherzi! No, è troppo cara!»
«Beh, sì. Un po' cara, però... Guarda che carina questa rifinitura qui!»
«E quella borsa, invece?»
«Wow! It's so cute!»
«Eh?»
«Adorabile!»
«Ahhh!»
«E questa? Questa quanto costa?»
«Solo ventidue euro!»
«Beh... beh... Non male»
«Perché non ti provi quelle scarpe, invece...»
«Ma no... ho bisogno di vestiti, di scarpe ne ho una montagna!»
«Guarda il prezzo, prima, sciocchina!»
«Tredici euro?! Ma è un affare!»
«Bellissime! C'è questo piccolo pezzo di filo cerato che esce fuori, prova a tirarlo via...»
«Ma no! Questo si brucia con l'accendino! Altrimenti si scuce la suola!»
«Hai ragione. Queste suole di oggi sembrano legate con lo sputo»
«Eh, già»
     «E quello  cos'è?»

«Laggiù? Il cartello dice 'articoli per la casa'»
«Andiamo a vedere?»
«Dai! Ma guarda quei cuscinoni! Sono un amore! Hey! Bambina! Attenta!»
«Signola? Mi scusi! Questa bambina è sua?»
«Oh! Ma che amore!»
«Signola, gualda che bambina pestale mio stivale nuovo di vacchina!»
«Non essere cattiva! Come ti chiami, piccola?»
«Scusi! Scusi molto!»
«Non è un amore? Come si chiama?»
«Anni Ye»
«Deliziosa!»
«Senti, stanno arraffando le teglie più belle, ti sbrighi o no?»
«Andiamo. Ciao!»
«Senti, vedi per caso il prezzo di quelle padelle salta-pasta?»
«Il cartellino è questo? Due euro»
«Due euro? Ma dai! No, ma questa anti-aderenza viene via con due lavaggi!»
«Sarà anche tossica!»
«La metto via?»
«Mettila... mettila via...»
«Queste invece le prendo!»
«Belle! Un po' grandi, forse»
«Vanno bene! A me il caffé piace lungo!»
«Che prezzo hanno?»
«Settanta centesimi l'una!»
«Le prendo anch'io»
«Brava»

[ Passa un tizio con un impermeabile abbottonato fino al collo. Sembra un taccheggiatore. ]

«Scusi? Ha perso qualcosa!»
«Uh?»
«Le è caduto quel... salsicciotto»
«Ah, grazie!»
«Ma... che cos'è?!»
«Intestino.  Nuovo di zecca!»
«Wow! E dove lo ha preso?»
«Laggiù. Guardi, in fondo a quel corridoio!»
«'Organi e protesi'»
«Andiamo a dare un'occhiata!»
«Incredibile!»
«Cosa?»
«Ci sono i fegati in saldo!»
«Ma no!»
«Che dici, lo prendo al nonno?»
«Bah, sì. Ha la sua bella età»
«Prima o poi potrebbe servirgli, no?»
«Chiaro»
«Allora lo prendo»
«Ma guarda prima il prezzo, mi raccomando!»









1 commento:

  1. AVVERTENZA! IPER-TESTO!!!
    Questo racconto acquista un significato più ricco se leggi i link contenuti in alcune parole!
    Non perdere l'occasione!
    Un'ondata di riflessioni al prezzo di due soli approfondimenti!

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