lunedì 18 ottobre 2010

Breve siparietto per voce, mosca e rivoltella


Personaggi: Ei, Ela, Eso, il barista Tom, un cameriere, un uomo al bancone.


In una locanda malfamata del vecchio West, un pianoforte traballante restituisce honky-tonky e l’uomo al bancone guarda tutti di soppiatto. Ela avanza dal fondo del locale, dopo aver accennato un cenno al suo compare barbuto, seduto accanto alla sputacchiera. L’uomo, di nome Eso, finge di giocare al gioco delle tre carte con una manica di manigoldi, ma ha già captato il segnale.
Ela si avvicina a Ei, seduto al suo tavolo, in fondo alla sala; è chiaramente in un angolo buio.
Ei: (Bofonchiando tra sé) C’è una mosca nel mio whiskey… Cameriere, c’è una mosca nel mio whiskey!
Il cameriere col dito nel naso ha già troppe preoccupazioni per conto suo. Passa oltre, senza guardare. La locanda malfamata puzza di legno fradicio e donnacce. Ela solleva lieve uno zampetto stivalettuto e lo scaraventa con tutto il tacco sulla seggiola, di fronte allo sguardo allibito di Ei. Poi fissa gli occhi sulla mosca, agonizzante nel bicchiere. Ei ha lo sguardo imprigionato dallo zampetto di Ela e quasi quasi lo alzerebbe sul cosciotto, se non fosse che è un inguaribile timidone.
Ela: Sei straniero, Straniero?
Lo straniero non risponde tanto che Eso pensa per un istante che il piano ben congegnato per far fesso l’ennesimo fesso stia per andare in fumo. Ma il cosciotto di Ela è di una fragranza fragrante ed Ei è solo un po’ stordito. Viene dal vecchio Vecchio West, e lì non s’incontra facilmente una donna come Ela!
Ei: Che vuoi da me, femmina?
Ela: (Languida) Sei un bell’uomo, Straniero… Da dove vieni?
Ei: E che, non ci senti? Dal vecchio Vecchio West, vengo!
Ela: L’ha detto il narratore onnisciente e comunque era una conversazione prelogica, come parlare del tempo. Non si capiva?
Ei: No. E comunque, Femmina, quale mai potrebbe essere una conversazione logica, tra di noi?
Ela: Sarebbe logico non fare nessuna conversazione, Straniero.
Ela lascia cadere il cosciotto e s’avvicina avvinghiandosi alle spalle dell’uomo.
L’istinto dell’uomo inciterebbe alla fuga: una pollastra come Ela puzza di bruciato lontano un miglio; ma l’istinto istinto dell’uomo preme già dal basso dei pantaloni. Una femmina come quella puzza di pericolo, ma innesca la pesca.
Ei: Che vai cercando, Femmina?
Ela: Non è ciò che vado cercando io, è ciò che tu hai trovato!
Ei: Io ho già trovato quello che cercavo, un filone d’oro che sarà la mia fortuna…
L’uomo al bancone e il cameriere si scambiano un’occhiata significativa. Eso sferra un pugno al tavolo, ridacchia sotto i baffi e borbotta: “Pollo!”. Ei non s’accorge di nulla.
Ei: …e mi consentirà di comprare una casetta in Florida e di lasciare questo maledetto vecchio Vecchio West prima di quanto tu non riesca a sbatacchiare le tue maliarde ciglia!
Ela: (Sbatacchiando maliarda) Ma daaai! Quaaanto mi piacerebbe fuggire fuggiasca lontano da questa bettola!
Il barista Tom: Hey!
Ela: Scusa Tom! Dicevo… Lontano da questa bettola - ma gestita con garbo squisito! - e rifarmi una vita lontano da questo deserto deserto in cui sono venuta a cascare! Ma vedi quell’uomo barbuto laggiù? Mi tiene prigioniera, asserendo che io gli abbia ucciso non so che moschetta addomesticata, un dì, roteando il ventaglio… Così, vedi?
Ela rotea il ventaglio e due o tre calabroni calabri cascano giù, stecchiti. Ei s’immedesima.
Ela: Per questo mi ha tanto colpita, la tua mosca annegata nel whisky… Mi ricorda me stessa, prigioniera in questa prigione bigia.
Ei: (Colpito) Son più colpito del moschitto che annaspa e non capisco neppure il perché. Ma come potrei mai liberarti da questa bigia prigione in cui testè m’hai detto obbligata a risiedere stai?
Ela: Vedi quell’uomo, accanto a quella sputacchiera laggiù?
Ei: Sì.
Ela: Ecco. Soltanto l’ardito che ardisse affrontarlo potrebbe liberarmi da questa schiavitù!
Ei: Bene, bambina. Se è la libertà che vuoi, è la libertà che avrai… Ma prima vieni qui a scaldarmi le braccia in questa lunga notte di coyotes e di bourbon…
Ela si avvicina fremendo fremente, protende le labbra e – Bang! – si becca una rivoltellata in pancia. Eso scatta in piedi, a bocca spalancata. Una mosca si adagia sul suo dente d’oro.
Eso: Ma che diamine…?
Ei: Ah, canaglia! Volevate fregarmi!
Eso tentenna e tenta di mettere mano alla rivoltella ma Ei e più fulmineo e lo fulmina prima.  Ingolla il suo whiskey con tutta la mosca e s’accosta al bancone.
Uomo al bancone: (Porgendo a Ei un altro whiskey) Sei furbo, straniero…
Ei: Furbo e ricco. Quei due erano ricercati in quattordici stati e ora grazie alla taglia sulle loro teste potrò finalmente comprare quella casetta in Florida…
Uomo al bancone: E il tuo filone d’oro, 
?

Ei: Quale filone, Man?

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