- Ho qualcosa a metà tra un calzino usato e un Laphroaig dieci anni incastrato tra le papille.
- Vieni fuori, fammi vedere, dice una voce che non riporta a nessuna delle facce incrociate durante la serata. Dolly si sciacqua il viso evitando lo specchio. Viene fuori.
- Hey.
Una mano gigante sbuca da una manica tweed coloratissima e si allunga verso la sua spalla. Dolly avvampa pensando a che alito potrebbe mai avere in questo momento, poi la traiettoria del braccio devia leggermente.
- Hai un… Qualcosa t’è rimasto attaccato ai…
Dolly afferra una ciocca di capelli: un alieno color vinaccia le si appiccica sulle dita. Pane bianco masticato al profumo di tannino. Una festa piena di mostri e l’unico carino mi scova tra i capelli un pezzo di cena, pensa Dolly. Il non-mostro si toglie dal taschino un fazzoletto di cotone batista e lo offre con un sorriso. Dolly non deve sembrare tanto orribile. Col fazzoletto fa solo finta di pulirsi, per paura di sporcarlo.
- Se stai cercando la tua amica l’ho vista allontanarsi in quella direzione.
Anche la manica tweed indica in quella direzione e gli occhi la seguono; Dolly, non vista, fa la conchiglietta, accertando che neanche l’alito è tanto orribile.
quante cose mi vengono in mente mentre leggo, sorriso nostalgico...
RispondiEliminaPrego i gentili commentatori di firmare i propri interventi, al fine di agevolare il comune amarcòrd!
RispondiElimina:)
ero io! ero riuscita a farlo e non l avevo capito! che sorpresa (: ali
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