lunedì 18 ottobre 2010

Poco lucido abbordaggio




- Ho qualcosa a metà tra un calzino usato e un Laphroaig dieci anni incastrato tra le papille.

- Vieni fuori, fammi vedere, dice una voce che non riporta a nessuna delle facce incrociate durante la serata. Dolly si sciacqua il viso evitando lo specchio. Viene fuori. 
- Hey.
- Hey.
Una mano gigante sbuca da una manica tweed coloratissima e si allunga verso la sua spalla. Dolly avvampa pensando a che alito potrebbe mai avere in questo momento, poi la traiettoria del braccio devia leggermente.
- Hai un… Qualcosa t’è rimasto attaccato ai…

Dolly afferra una ciocca di capelli: un alieno color vinaccia le si appiccica sulle dita. Pane bianco masticato al profumo di tannino. Una festa piena di mostri e l’unico carino mi scova tra i capelli un pezzo di cena, pensa Dolly. Il non-mostro si toglie dal taschino un fazzoletto di cotone batista e lo offre con un sorriso. Dolly non deve sembrare tanto orribile. Col fazzoletto fa solo finta di pulirsi, per paura di sporcarlo. 
- Se stai cercando la tua amica l’ho vista allontanarsi in quella direzione. 
Anche la manica tweed indica in quella direzione e gli occhi la seguono; Dolly, non vista, fa la conchiglietta, accertando che neanche l’alito è tanto orribile.

3 commenti:

  1. quante cose mi vengono in mente mentre leggo, sorriso nostalgico...

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  2. Prego i gentili commentatori di firmare i propri interventi, al fine di agevolare il comune amarcòrd!
    :)

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  3. ero io! ero riuscita a farlo e non l avevo capito! che sorpresa (: ali

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